Convegno "C'era una volta la scuola media. Uno sguardo a ciò che è stato per un ritorno... al futuro!"
Comunicato stampa: Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, XVII edizione
<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>Dall'esplorazione dei pianeti per risolvere i problemi della terra, ai biomateriali, alla poliomelite, al mondo sottomarino, al cambiamento climatico. Chi sarà il vincitore del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica? La cerimonia di premiazione il 18 novembre, in Aula Magna presso l'Università degli Studi di Padova, a chiudere la settimana della scienza a Padova e gli eventi dedicati alle scuole.</p><p>Finalisti del Premio Galileo 2023:</p><ul>
<li>Amedeo Balbi, Su un altro pianeta, Rizzoli</li>
<li>Devis Bellucci, Materiali per la vita, Bollati Boringhieri</li>
<li>Agnese Collino, La malattia da 10 centesimi, Codice</li>
<li>Sara Moraca e Elisa Palazzi, Siamo tutti Greta, Edizioni Dedalo</li>
<li>Danilo Zagaria, In alto mare, add editore</li>
</ul><p>Dal desiderio di esplorare altri pianeti anche per migliorare la vita sulla Terra e risolvere alcuni problemi di salute o di risorse energetiche, a quei biomateriali studiati e inseriti nel nostro corpo per vivere meglio, alla storia della poliomielite “e di come ha cambiato la nostra società”, a un viaggio intorno al mondo che mette in evidenza come l’ambiente stia subendo vistose trasformazioni a causa della crisi climatica in atto, fino a un percorso alla scoperta del mondo sottomarino. Sono questi i temi protagonisti dei 5 libri finalisti della XVII edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, eccellenza padovana e appuntamento ormai consolidato a livello nazionale, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Padova. Nel 2023 si festeggia la diciassettesima edizione del Premio. Un premio che vede come ogni anno una Giuria scientifica di rilievo nazionale e internazionale, accanto a una Giuria degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e universitari, provenienti da tutta Italia, proprio per avvicinare le giovani generazioni al sapere scientifico e al pensiero razionale.</p><p>“<em>Il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica</em> - queste le parole dell’assessore alla cultura Andrea Colasio - <em>arrivato alla sua XVII edizione, sposa la necessità di avvicinare la scienza alle persone: quest’anno i cinque volumi finalisti si concentrano sulle tematiche legate alla Terra, dal climate change al senso della scienza e della ricerca messe di fronte ai limiti del progresso. Torna in questa edizione il Premio Piccolo Galileo, dedicato alla letteratura scientifica per l’infanzia, per instillare il germe della cultura e della scienza anche nelle generazioni di giovanissimi. Il nostro obiettivo è quindi contribuire ad avvicinare le persone più giovani alla scienza, perché essa sia strumento del loro pensiero e possa diventare anche strumento per il loro futuro, perché lo studio e la ricerca continuino a rendere la città di Padova un punto di riferimento.</em>”</p><p>La Giuria scientifica, presieduta dal prof. Telmo Pievani, filosofo della biologia, evoluzionista, docente universitario presso l’Università di Padova e comunicatore scientifico, è così composta: Andrea Vico (giornalista scientifico, ha scritto su TuttoScienze-La Stampa, Il Sole 24 Ore e Le Scienze); Davide Coero Borga (conduce il programma di approfondimento scientifico Newton - Premio Biagio Agnes 2021; è uno dei volti di Rai Cultura); Beatrice Mautino (ha una rubrica sulla rivista Le Scienze e co-conduce il podcast Ci vuole una scienza per Il Post); Sergio Pistoi (giornalista scientifico, ha scritto tra l’altro per Panorama, Le Scienze, Il Corriere della Sera e testate internazionali, già vincitore del Premio Galileo 2013); Francesca Matteucci (astrofisica, docente universitaria e divulgatrice scientifica); Elisabetta Tola (giornalista scientifica, caporedattrice de Il Bo Live e conduttrice di Radio3 Scienza); Clara Caverzasio (giornalista e comunicatrice scientifica); Simona Regina (giornalista scientifica, voce di Radar su Radio Rai Fvg); Nico Pitrelli (direttore del Master in Comunicazione della Scienza alla Sissa di Trieste) e Dario Bressanini (chimico e divulgatore scientifico).</p><p>La Giuria degli studenti è invece composta da 100 studenti universitari e da 10 classi quarte di altrettante scuole secondarie di secondo grado, che si sono candidati e che hanno votato assieme alla Giuria Scientifica il migliore tra i 5 libri finalisti. Giovani che verranno coinvolti, aspettando la finale del Premio, anche ne La Settimana della Scienza, che corona così l’appuntamento letterario scientifico più atteso dell’anno, che vede la Padova di Galileo Galilei al centro della scena culturale e scientifica italiana. Il Premio Galileo è infatti l’evento centrale di un’intera settimana di eventi di divulgazione scientifica, che avranno luogo a Padova dal 13 al 19 novembre 2023, nel corso de La Settimana della Scienza. Una settimana che, in questa edizione, vedrà un prolungamento di attività ed eventi speciali fino al 24 novembre 2023, grazie a una sorta di “staffetta scientifico divulgativa” con Science4All, manifestazione promossa dall’Università degli Studi di Padova, partner de La Settimana della Scienza. Saranno incontri e occasioni speciali, dedicati in particolare alle classi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, che si svolgeranno in 25 location diverse dell’Ateneo e presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano, tutti ideati per stimolare la curiosità verso la conoscenza scientifica, la ricerca e la divulgazione. Oltre a questo, alle scuole secondarie di secondo grado sono destinati incontri e laboratori gratuiti prenotabili dal programma ufficiale <a href="https://premiogalileo.eu/la-settimana-della-scienza/">premiogalileo.eu/…;. La settimana prevede anche dei momenti ludici e di spettacolo, tutti all’Auditorium del Centro culturale Altinate San Gaetano.</p>
Centri infanzia aperti ai genitori
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<img src="/sites/default/files/images/Fotolia_121699875.jpg" class="figure-img img-fluid">
</figure><br><p>I Centri infanzia comunali accolgono i genitori che stanno valutando l'iscrizione dei propri figli/e nei seguenti incontri:</p><ul>
<li><a href="http://www.padovanet.it/informazione/centro-infanzia-arcobaleno">Centro infanzia Arcobaleno</a>: <strong>sabato 2 dicembre 2023 dalle ore 9:00 alle 12:00 </strong>per i bambini/e dai 13 mesi ai 5 anni e<strong> <br>
sabato 24 febbraio 2024 dalle ore 9:00 alle 12:00 </strong>per i bambini/e dai 13 ai 36 mesi;<br>
</li>
<li><a href="http://www.padovanet.it/informazione/centro-infanzia-bambini-del-medite… infanzia Bambini del Mediterraneo</a>:<strong> </strong>nella mattinata di <strong>sabato 24 febbraio 2024, dalle ore 9:00 alle 12:00 </strong>per i bambini/e dai 5 ai 36 mesi.</li>
</ul><p><br>
In occasione dell'apertura è possibile visitare le strutture, conoscere il personale educatore e insegnante, prendere visione del Piano dell'offerta formativa e acquisire tutte le informazioni che possono orientare la scelta.</p><p><strong>Non è necessario l'appuntamento</strong>, l'accesso è libero nella fascia oraria indicata.</p>
Asili nido e Scuole dell'infanzia aperti alla città
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<img src="/sites/default/files/images/210%20foto%20per%20nidi%20aperti_0.jpg" class="figure-img img-fluid">
</figure><br><p><strong>ASILI NIDO</strong><br>
Sabato 24 febbraio 2024, dalle ore<strong> </strong>9:00 alle 12:00, i nidi del Comune di Padova aprono le porte ai genitori: un'occasione per incontrare il personale, visitare gli spazi educativi dedicati ai bambini, porre domande e raccogliere le prime informazioni.</p><p><a href="https://www.padovanet.it/famiglia-sociale-e-sport/le-strutture">Asili nido comunali presenti in città</a> <br>
<br>
<strong>Non è necessario l'appuntamento</strong>, l'accesso è libero nella fascia oraria indicata.</p><div class="focus2">
<p><strong>IN EVIDENZA:</strong> per gli <strong>asili nido</strong> indicati di seguito l'iniziativa si svolgerà nelle seguenti sedi provvisorie:</p>
<ul>
<li>Asilo nido Il Trenino: sede temporanea scuola primaria “Gianni Rodari” in via Mortise n. 123</li>
<li>Asilo nido Bertacchi: sede temporanea scuola primaria “Egidio Forcellini” in via Jacopo Filiasi n. 7</li>
<li>Asilo nido Lo Scricciolo: sede temporanea Centro Infanzia Arcobaleno in via Sidney Sonnino n. 8</li>
<li>Asilo nido Lo Scarabocchio: sede temporanea scuola primaria “Alessandro Volta” in via Sant’Osvaldo n. 1.</li>
</ul>
</div><p><strong>SCUOLE DELL'INFANZIA</strong><br>
Sabato 2 dicembre 2023 e sabato 13 gennaio 2024, dalle ore 9:00 alle 12:00, le <a href="http://www.padovanet.it/informazione/elenco-scuole-dellinfanzia-comunal… dell'infanzia comunali</a> accolgono i genitori che stanno valutando l'iscrizione dei propri figli/e.<br>
In occasione dell'apertura è possibile visitare le strutture, conoscere gli insegnanti, prendere visione del Piano dell'offerta formativa e acquisire tutte le informazioni che possono orientare la scelta della scuola.</p><p><strong>Non è necessario l'appuntamento</strong>, l'accesso è libero nella fascia oraria indicata.</p><p><br>
Per informazioni sulla giornata di apertura ai genitori delle scuole dell'infanzia statali, le famiglie possono consultare i siti degli Istituti comprensivi, approfondimento su "<a href="http://www.padovanet.it/informazione/elenco-scuole-dellinfanzia-statali… scuole dell'infanzia statali</a>".</p><h3>Per informazioni</h3><div>Segreteria Ufficio coordinamento pedagogico 0-6</div><div>telefono 049 8204019</div>
Festival Ambiente e Cultura 2023
Comunicato stampa: Exposcuola, al via la 26esima edizione del salone dedicato all'orientamento
<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>Un appuntamento irrinunciabile per migliaia di alunni e studenti del Padovano che ogni anno in Fiera - accompagnati dai loro insegnanti o genitori - hanno l’occasione di raccogliere orientamenti e indicazioni preziose in vista del percorso scolastico e professionale da intraprendere.<br>
Da giovedì 9 novembre a sabato 11 novembre 2023 torna in Fiera a Padova Exposcuola, il Salone dell’orientamento promosso da Comune di Padova, Provincia di Padova, Camera di Commercio di Padova e Padova Hall in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale del Veneto - ambito territoriale di Padova e Rovigo e Geacooperativa sociale.</p><p>Oltre 45 le scuole secondarie del territorio presenti, dai licei agli istituti tecnici fino alle scuole professionali. Una proposta dedicata agli alunni della secondaria di primo grado a cui si affianca l’offerta disegnata per gli studenti alle prese con la scelta del percorso da intraprendere dopo il diploma, con 12 realtà che rappresentano questo ambito: a Exposcuola potranno infatti incontrare l’offerta dell’Università di Padova e degli Its - Istituti tecnici superiori del Veneto (Alta Formazione Post-Diploma), avvicinando inoltre il mondo della ricerca grazie alla presenza del Cnr e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. La galleria delle professioni allestita dalla Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni di categoria del territorio presenterà ai ragazzi alcuni mestieri in via di trasformazione, dalle professioni legate al mondo del digital ai mestieri artigianali fino alle opportunità offerte dal mondo della ristorazione. Fra le novità dell’edizione 2023, il nuovo layout degli spazi espositivi, con l’organizzazione “tematica” degli stand in base alla tipologia di scuola e di indirizzo, e il corner dell’orientamento a cura dell’Osservatorio comunità educante che accoglierà i visitatori all’ingresso proponendo una panoramica generale delle realtà delle scuole secondarie di secondo grado, oltre ad alcune video-testimonianze, pillole utili per l’orientamento e la possibilità di avvicinare alcuni orientatori per brevi colloqui. A Exposcuola anche la mostra curata dalla Provincia di Padova Padri e madri d’Europa: un percorso espositivo di pannelli illustrati che spiegano le vicende di uomini e donne che, grazie al costato impegno, hanno visto trasformarsi in realtà il sogno di un’Europa unita, pacifica e prospera (è possibile richiedere una visita guidata alla mostra scrivendo a <a href="mailto:loretta.papisca@provincia.padova.it" id="OWAbb63aa00-e051-f6ae-f319-1f97f9df26c5">loretta.papisca@provincia.padova.it</a>).</p><p><strong>Il programma: 60 appuntamenti gratuiti</strong><br>
Ricco il programma di eventi, preceduto a partire dallo scorso 7 ottobre dal percorso di avvicinamento di Aspettando Exposcuola: nella tre giorni di fiera sono in programma oltre 60 appuntamenti per genitori, ragazzi e insegnanti fra workshop, laboratori e seminari.<br>
Un calendario che conferma Exposcuola anche come spazio di elaborazione di idee sulle sfide che attendono il mondo della scuola.<br>
Fra gli appuntamenti da segnalare, il convegno che venerdì 10 novembre alle 14:30 vedrà la presentazione in anteprima e l’analisi dei dati relativi al territorio padovano emersi dall’indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti realizzata da rete Iter e Istituto Iard, con la presenza del presidente dell’istituto Paolo Baroni.<br>
Sabato 11 novembre alle 11:00 il Polo Scolastico Salesiano di Padova propone invece un appuntamento dedicato al bicentenario del Sogno di don Bosco e al Centenario della nascita di don Milani: un importante momento di riflessione e confronto che vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Agostino Burberi, ex allievo della scuola di Barbiana e Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani. Il convegno "Ripensare l’orientamento oggi può far bene al futuro" giovedì alle 16 vedrà l’intervento di Laura Nota, presidente della Società italiana per l’Orientamento: una riflessione per famiglie e docenti sulle nuove sfide aperte in questo ambito. Tra gli eventi proposti, sono imperdibili gli appuntamenti di orientamento scolastico organizzati dal Servizio Pubblica Istruzione della Provincia di Padova: gli incontri, condotti da esperti in materia di orientamento, intendono offrire ai ragazzi una mappa delle scuole secondarie di secondo grado presenti nel territorio provinciale e i possibili sbocchi professionali, aiutandoli ad acquisire maggiore consapevolezza dell’offerta formativa e a individuare le proposte più in linea con le proprie aspirazioni. Sei gli incontri in programma ogni giorno, a ingresso libero ma con registrazione obbligatoria; info e iscrizioni su <a href="https://exposcuola.it/programma-culturale/" id="OWA4e30930f-eb00-0fd1-fc0a-405a4c366725" rel="noopener noreferrer" target="_blank">https://exposcuola.it/programma-culturale/</a>.<br>
Gli incontri sono aperti sia a classi intere sia a singoli interessati. La galleria delle professioni coordinata dalla Camera di Commercio di Padova – in collaborazione con le associazioni di categoria Confartigianato Imprese Padova, Cna Padova e Rovigo, Confcommercio Ascom Padova, Confesercenti Veneto Centrale, Coldiretti Padova, Appe Padova – offrirà ai ragazzi e ai loro genitori la possibilità di “toccare con mano”, attraverso dimostrazioni e incontri diretti, professioni che spaziano dall’ambito artigianale – dal sarto al carrozziere fino al termoidraulico - al metalmeccanico, dal mondo della ristorazione con il pizzaiolo e il gelataio alla figura dell’odontotecnico per arrivare agli ambiti della comunicazione, dello spettacolo e degli eventi. Una proposta accompagnata da un programma di workshop, con laboratori dedicati al digital marketing, alla presentazione delle iniziative rivolte a chi vuole sviluppare una nuova attività di impresa, al valore delle certificazioni linguistiche e alle opportunità aperte dal settore agricolo. Sabato 11 novembre alle ore 10:00 nell’ambito dell’evento "Come orientarsi: una bussola per il tuo futuro" è inoltre in programma la presentazione di "Orientagame", nuovo strumento digitale sviluppato da Unioncamere che permette ai ragazzi di scoprire, attraverso la dinamica del gaming, le proprie competenze e i propri punti di forza, ottenendo come restituzione un identikit personalizzato utile in vista della scelta del percorso di studi. Successivamente verranno illustrati i percorsi di studio di Padova e Provincia a cura dell’Ufficio Scolastico Territoriale.<br>
Fra gli appuntamenti da segnalare, anche la premiazione del bando "Premio storie di alternanza e di competenze",<em> </em>iniziativa proposta dalla Camera di Commercio e dedicata ai video racconti delle esperienze di alternanza realizzati dagli studenti, in programma venerdì 10 novembre alle ore 9:30.<br>
Ricca anche la proposta del Comune di Padova che organizza fra l’altro laboratori di falegnameria e creativi, oltre a laboratori dedicati al metodo di studio, la presentazione, venerdì 10 novembre, nell’ambito del progetto Luce, di Edumapp – mappa dei servizi di prossimità per il contrasto alle povertà educative e, sempre venerdì 10, il seminario La scelta in famiglia: accompagnare ad una scelta consapevole: un’occasione irrinunciabile per i genitori che vogliono accompagnare i figli nel proprio percorso educativo. Federalberghi Terme Abano Montegrotto, con il coinvolgimento del gruppo giovani albergatori, presenterà invece le opportunità professionali nel settore della ricettività alberghiera nel bacino euganeo. Non mancherà un importante offerta dedicata al mondo del post diploma: nella mattinata di apertura, alle ore 9.30, è in programma un evento riservato alla presentazione degli Its del Veneto, il Cnr propone laboratori gratuiti per conoscere dalla voce dei ricercatori gli avanzamenti della ricerca in diversi ambiti, dalle tecnologie per l’energia alle scienze dell’atmosfera fino alle neuroscienze e alle nanotecnologie (info e prenotazioni su <a href="https://exposcuola.it/programma-culturale/" id="OWA6690cd81-3847-df81-bede-4384aec7c937" rel="noopener noreferrer" target="_blank">https://exposcuola.it/programma-culturale/</a>).<br>
Significativa anche la presenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie che presenterà i propri servizi. La proposta dell’Università di Padova sarà invece focalizzata prevalentemente sui corsi di laurea triennali professionalizzanti, in particolare i percorsi legati alle professioni sanitarie e i corsi in produzioni biologiche vegetali e tecnologie digitali per l’edilizia e il territorio.<br>
Da segnalare anche il convegno dedicato alla nuova laurea abilitante per geometri, promosso dal Collegio Geometri e Geometri Laureati giovedì 9 novembre alle 15:00. Fra gli altri appuntamenti degni di nota, la presentazione del concorso provinciale "L’Arma dei carabinieri per la scuola", in programma giovedì 9 alle 14:00, l’evento dedicato alla bioeconomia circolare nella formazione di Enaip Veneto, venerdì 10 novembre alle 12:30 e l’atteso ritorno della "Palestra di botta e risposta" curato dall’Associazione per una cultura e la promozione del dibattito che sabato 11 novembre alle ore 15:00 metterà a confronto le rappresentative del liceo Pigafetta di Vicenza e del liceo Bonaventura Cavalieri di Verbania chiamate a misurarsi attorno al tema "Una scuola senza voti funziona?"<em>.</em></p><p>L’ingresso a Exposcuola è libero e gratuito, per alcuni eventi è richiesta la prenotazione online al sito <a href="http://www.exposcuola.it/" id="OWA225700e2-436f-ceea-107e-af53fe703fe9" rel="noopener noreferrer" target="_blank">www.exposcuola.it</a>.</p><p>ExpoScuola - Padova Hall, 9-11 novembre 2023 - Padiglione 11 - Orario: ore 9-18 <a href="http://www.exposcuola.it/" id="OWA76f86b75-e9aa-62db-fd0f-9e38facf7279" rel="noopener noreferrer" target="_blank">www.exposcuola.it</a></p>
Conferenza stampa: Expo Scuola 2023
<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>L'appuntamento con l'orientamento dedicato ai giovani e alle loro famiglie, giunto alla XXVI edizione, verrà presentato in conferenza stampa</p><p><strong>venerdì 3 novembre, alle ore 11:00<br>
Sala Consiglio - Fiera di Padova<br>
entrata in auto da via Tommaseo - Porta principale</strong></p><p>Saranno presenti:</p><ul>
<li>Cristina Piva, assessora alle politiche educative e scolastiche</li>
<li>Nicola Rossi, presidente Padova Hall S.p.A.</li>
<li>Claudio Piron, coordinatore Expo Scuola</li>
<li>Carlo Dall'Aglio, consigliere CCIAA Padova</li>
<li>Luigi Bisato, consigliere delegato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Padova</li>
<li>Andrea Gerosa, delegato Orientamento, tutorato e placement dell'Università di Padova</li>
<li>Don Marco Piva, rappresentante Scuole paritarie</li>
<li>Matteo Roncarà, rappresentante Scuole di formazione professionale</li>
</ul>
Iniziativa "La Settimana della Scienza 2023"
Comunicato stampa: “Museo Eremitani 2030. Dibattito aperto al pubblico”, l’incontro con il quale l’Amministrazione vuole aprire un confronto con la città sugli sviluppi futuri del più importante polo museale padovano
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<img src="/sites/default/files/images/musei.jpg" class="figure-img img-fluid">
</figure><br><p>Sono passati quasi 40 anni da quando nel 1985 dopo un percorso complesso, si portò a termine una operazione molto significativa sul piano delle politiche della cultura: affiancare finalmente alla Cappella degli Scrovegni il nuovo Museo, dando forma ad una vera e propria “insula” museale.<br>
Da allora, soprattutto in questi ultimi anni il Museo Eremitani è cresciuto e oggi i visitatori raggiungono numeri importanti. Per essere un luogo della cultura adeguato all’importanza della città, il Museo Eremitani deve crescere e trasformare la sua identità.<br>
L’incontro significativamente intitolato “ Museo Eremitani 2030 - Dibattito aperto al pubblico” che si svolgerà nel pomeriggio del 31 ottobre, alle ore 17:30 nella Sala del Romanino del Museo Eremitani, vedrà dialogare storici e tecnici di grande valore, e vuole coinvolgere la cittadinanza in un percorso di ricerca verso il Museo Eremitani del futuro. <br>
Dopo i saluti dell’assessore Andrea Colasio e l’introduzione della direttrice dei Musei Civici di Padova Francesca Veronese, il dibattito guidato da Elio Armano coinvolgerà il professor Stefano Zaggia, Storico dell’Architettura dell’Università di Padova, l’architetto Vittorio Dal Piaz, del Comitato Mura, l’ing. Vittorio Spigai già professore allo Iuav di Venezia, l’architetto Roberto Righetto, presidente dell’Odine degli Architetti di Padova e il professor Edoardo Narne dell’Università di Padova. </p><p>L’assessore alla cultura Andrea Colasio spiega: “<em>Il nodo qual è? Oggi come oggi il nostro Museo è un’incompiuta, è monco, è un esempio di architettura introversa. Solo che non è nato come tale, e quindi ci troviamo con una struttura museale che è inadeguata al tempo che stiamo vivendo, e oggi lo è più che mai prima d’ora. Padova oggi è luogo Unesco, è collettore di centinaia di migliaia di turisti che però non siamo in grado di accogliere. La struttura di accoglienza è primordiale e inadeguata. Cosa si può fare? E’ una questione che ha visto confrontarsi intellettuali e politici per decenni senza trovare soluzione. Noi vogliamo oggi, con questo primo confronto di idee martedì prossimo, a partire da una doverosa ricostruzione storica che Francesca Veronese ha messo a punto, avviare un percorso che l’Amministrazione ritiene strategico e fondamentale per trovare una soluzione concreta e condivisa che ci permetta di offrire ai visitatori un Museo davvero degno di questo nome fin dall’ingresso e dall’accoglienza</em>”. </p><p>La direttrice dei Musei Civici Francesca Veronese sottolinea: “<em>Partiamo da dei dati concreti: noi abbiamo chiuso il 2022 con oltre 350 mila presenze al polo museale degli Eremitani, un numero importante che era già superiore all’ante Covid, quando, nel 2019 avevamo toccato i 338 mila visitatori. Siamo cresciuti perché siamo stati proclamati sito Unesco, perché la città comunque ha offerte culturali importanti, e quindi la crescita è di tutta la città e non solo del complesso museale. Ad oggi, per il 2023 l’analisi comparata degli accessi al Museo, mese per mese ci porta a dire che ogni mese ha visto un numero superiore di visitatori rispetto allo stesso mese del 2022. Quindi chiuderemo il 2023 con un numero significativo, ipotizziamo intorno ai 370 mila euro, un trend comunque in crescita consistente. Con gli spazi che abbiamo stiamo andando verso una sorta di collasso perché la struttura non è concepita per numeri così importanti, basta pensare ai flussi in entrata e in uscita che si incrociano nella stessa porta. Quindi il Museo oggi comincia ad essere inadeguato rispetto alla sua configurazione, era stato pensato con volumi diversi, poi vari motivi hanno portato alla realizzazione attuale, noi abbiamo spazi sacrificati per i beni culturali che custodiamo, ma incominciamo ad avere spazi totalmente non al passo con la crescita che il Museo sta avendo. Ora, se vogliamo pensare di continuare a crescere con il ritmo che la città ha avuto e ha in questi anni, dobbiamo pensare anche alla configurazione del Museo Eremitani, che naturalmente crescerà anche su altri fronti, ma è proprio la sua configurazione che richiede una riflessione</em>”. </p><p>Elio Armano, artista e intellettuale da sempre impegnato nel dibattito culturale della città riflette: “<em>Stamattina ho passeggiato nelle Piazze: è una cosa impressionante, c’è una “foresta” di persone in città. E ho detto “foresta” perché ci sono tantissimi stranieri, e italiani di ogni regione. C’è stato come un salto, del quale forse, noi padovani doc non ci accorgiamo. C’è tutto un fermento e un interesse per questa città che la dice lunga. C’è un grande domanda di cultura che vede Padova una città che offre parecchie cose. Allora tornando al Museo degli Eremitani, abbiamo un Museo bello, straordinario, pieno di eccellenze e di possibilità ma che è inespresso perché non ha la parte strategica, per scaramanzia non lo chiamiamo avancorpo perché sennò si apre una querelle senza fine, però ci sono tutti i servizi da realizzare. Gli manca una gamba fondamentale, che è quella degli accessi. Dobbiamo confrontarci senza ideologismi, senza evocare mostri su quale potrebbe essere una soluzione intelligente all’altezza dei tempi che stiamo vivendo, con una città con ben due siti Unesco, così come è non va bene, il Museo va ripensato. La cosa che mi ha sempre fatto male è la tendenza del mondo culturale a dividersi in gruppi contrapposti. Non fare mai un gioco di squadra. Allora, se posso esprimere un desiderio e una raccomandazione, da vecchio padovano, davanti a questo buco nero che è l’assenza del completamento del Museo, dobbiamo tutti fare gioco di squadra, dalle forze politiche, al mondo della cultura. Dobbiamo fare un gioco di squadra per finire il Museo, per finire questa struttura e offrire questa struttura fondamentale alla città che cambia, che tra poco tempo diventerà un’altra cosa. Come offriamo a tutti questi nuovi utenti, una “macchina museale” che sia all’altezza di quello che Padova è adesso e quello che diventerà nel futuro?</em>”. </p><p>Un po’ di storia per capire da dove partiamo e come siamo arrivati ad oggi</p><p><strong>Dall’Unità d’Italia all’acquisto della Cappella da parte del Comune di Padova </strong></p><p>Nel 1866 Padova veniva annessa al Regno d’Italia. Nell’adunanza del Consiglio Comunale di Padova del 28 luglio 1866, la prima dopo l’abbandono della città da parte degli Austriaci, Podestà conte De Lazara, venivano deliberate iniziative di forte rilevanza politica e culturale. Tra queste ultime veniva nominata una Commissione con il compito di studiare e proporre un progetto di prestito per l’esecuzione di “importanti opere comunali” e, su pubblica sollecitazione soprattutto di Andrea Gloria, al punto 11 era previsto “l’acquisto dell’Arena per erigervi la fabbrica della Pinacoteca e il Museo”. Inizia così a delinearsi l’ipotesi di costruire una sede nuova e appropriata per il Museo accanto alla Cappella degli Scrovegni, in alternativa ad altre soluzioni all’epoca valutate, quali per esempio l’ex Caserma del Santo. Al dibattito che ne segue partecipa con convinzione anche l’architetto Pietro Selvatico che, fieramente contrario all’ipotesi Caserma del Santo, sosteneva vivacemente l’opportunità di edificare il nuovo Museo a fianco della Cappella dell’Arena. “Tra Giotto e Mantegna” diviene quindi il leitmotiv con cui si affronta il tema della nuova collocazione del Museo patavino, ma molti anni ci vorranno, e non pochi col pi di scena, prima che il Comune riesca effettivamente ad acquisire la proprietà dell’area mettendo al riparo la Cappella dal rischio della dissoluzione. Sarà infatti necessario attendere il maggio 1880 quando, con una delibera all’unanimità, il Comune procede all’acquisto della Cappella, grazie agli sforzi congiunti dell’assessore Antonio Tolomei, dell’avvocato Giacomo Levi Civita e di Andrea Gloria. Ma ancora più di cent’anni dovranno passare, con un susseguirsi di polemiche, prima dell’inaugurazione del nuovo Museo in quell’area.</p><p><strong>Dagli anni ’30 con il ritorno dell’idea di Pietro Selvatico al Piano Regolatore di Piccinini del 57 </strong></p><p>Nel 1937 l’allora direttore del Museo, Andrea Moschetti, invia al Podestà una relazione per lamentare l’esiguità degli spazi del Museo al Santo e ritorna a sua volta sul vecchio sogno di Selvatico, ricordando come gli spazi del cd Distretto Militare (ovvero del convento degli Eremitani) potessero essere funzionali a ospitare il Museo, tanto più che “lì accanto sorge la Cappella degli Scrovegni, di proprietà comunale e dall’altro lato la Chiesa degli Eremitani con la cappella mantegnesca degli Ovetari” e si sarebbe così venuto a creare un “mirabile centro artistico”. Il Comune, negli anni 1950-1952, avvia una trattativa con il Santo per la restituzione degli spazi adibiti a sede museale e contestualmente per l’acquisto della “Caserma Eremitani” dal Demanio militare. L’idea del possibile spostamento del Museo nell’area degli Eremitani emerge nuovamente dal piano regolatore dell’arch. Luigi Piccinato del 1954-1957.</p><p><strong>Dal concorso del ‘61, alla demolizione dell’ex convento fino al primo progetto di un Nuovo Museo </strong></p><p>Si giunge così al 1961, anno in cui l’Amministrazione decide di bandire un concorso di idee per la formazione di un piano particolareggiato della zona compresa tra Corso Garibaldi, via Morgagni, via Altinate e si prevede la possibilità di costruzione di un nuovo museo su una superficie equivalente a quella del convento. È così che ha inizio una delle operazioni più distruttive che la città abbia subito: si iniziano cioè ad abbattere i fabbricati che delimitavano il fianco sinistro del sagrato della chiesa degli Eremitani. Un’operazione progressiva e inizialmente inarrestabile, che porta tra il 1963 e il 1965 alla demolizione dell’edificio del convento addossato alla parete nord della Chiesa, un edificio “in stile boitiano” che nell’ultima fase era appartenuto alla caserma Gattamelata (il cd Distretto Militare). Tra l’agosto e l’ottobre del 1966 la Giunta e il Consiglio deliberano di conferire all’architetto milanese Franco Albini l’incarico di consulenza per il problema del Museo e di assistenza per la redazione di un concorso di idee che ha come fulcro la nuova pinacoteca. Il progetto vincitore reca la firma di Maurizio Sacripanti ed è un progetto avveniristico, che inserisce tra il chiostro nord e via Porciglia “un grande corpo di cristallo a struttura metallica composto da dieci ponti liberi sovrapposti sostenuti da quattro sistemi di portali a piedritti diagonali”. Un’idea di fronte alla quale il direttore di allora, Alessandro Prosdocimi, avanza alcune perplessità “per lo spaesamento delle opere”. Di fatto il progetto non trova neppure l’approvazione del Consiglio superiore delle Belle Arti e il 18 dicembre del 1968, un po’ in seguito ad alcune incongruenze emerse dal bando, un po’ per le resistenze museografiche, anche il Consiglio comunale boccia il progetto Sacripanti.</p><p><strong>Dal progetto di Albini nel ‘69, con quello che sarà chiamato “avancorpo” fino all’inaugurazione del Nuovo Museo nel 1985 </strong></p><p>A quel punto l’anno successivo, il 1969, il Consiglio comunale conferisce un incarico diretto a Franco Albini per portare a termine l’intero progetto di sistemazione del complesso conventuale da adibire a museo, con i relativi annessi. Il progetto di Albini investe tutti gli spazi disponibili –dai chiostri del convento alle palazzine attigue – che vengono ripensati nella loro complessità e destinati a funzioni specifiche e integrate. Per l’ingresso, la sala conferenze e le mostre temporanee viene progettata una struttura ad hoc, capiente e monumentale, sul lato sinistro della chiesa degli Eremitani, sviluppata su due piani, con scala esterna di collegamento tra i piani e tetto piatto: il cosiddetto “corpo di ingresso”, destinato a suscitare in città un dibattito acceso e dai toni aspri, che di lì a pochi anni approderà in tribunale, ma resterà privo di una vera conclusione. Qui ha inizio infatti l’annosa ed estenuante vicenda di un’architettura incompiuta. Di un Museo che era stato pensato con spazi adeguati alla sua importanza, che non sono mai stati realizzati. Di un Museo che doveva essere dotato di un ingresso monumentale, che non ha mai avuto. Da qui hanno origine molte delle criticità con cui oggi affannosamente ci confrontiamo: la cronica mancanza di spazi, l’incompletezza espositiva del Museo Archeologico, la congestione con cui sono esposte le collezioni della pinacoteca sono solo alcuni degli esempi. Il sogno di Selvatico, a distanza di cent’anni, si stava avviando a prendere finalmente forma, ma senza trovare quella compiutezza che sarebbe stata necessaria.</p><p><strong>Dall’inaugurazione ai processi, fino alla demolizione dello scheletro dell’avancorpo nel 1993 </strong></p><p>Nell’aprile del 1985 viene inaugurato il nuovo Museo Eremitani, così come lo conosciamo oggi. Era dotato di un avancorpo in metallo e cemento per il quale costruttori e politici che avevano dato parere favorevole alla costruzione vengono imputati di reato “di costruzione in assenza di concessione” e di aver deturpato la chiesa. L’anno successivo la vicenda dell’avancorpo ha il suo finale surreale: nel dicembre 1987 viene dichiarato abusivo con obbligo di abbattimento. Nel maggio del 1998 la Giunta bandisce un concorso di idee per il nuovo ingresso del Museo (delibera n. 354), poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Ma da allora nessun nuovo ingresso è stato mai realizzato. Il contestato avancorpo è rimasto lì per anni ad arrugginire alimentando polemiche, fino alla definitiva abolizione operata dalla Giunta Zanonato nel 1993.</p><p><strong>Il Museo Eremitani oggi coni suoi successi e le sue criticità </strong></p><p>In questi anni il Museo, grazie alla contigua Cappella degli Scrovegni, ha potuto beneficiare di un interesse crescente da parte dei visitatori. Alla luce di tutto questo si rende necessaria e opportuna una riflessione sull’identità del Museo e sulla sua stessa funzionalità, per individuare un nuovo assetto, più rispondente alle prerogative e alle esigenze di un Museo moderno, sempre più integrato nel processo di costruzione di Padova come grande città d’arte europea e come rilevante sito UNESCO. Il Museo è quindi oggi chiamato a una metamorfosi radicale: da Museo introverso deve diventare un Museo estroverso, accogliente e con un ingresso monumentale in dialogo con piazza Eremitani, dove auspicabilmente possa ritrovare il suo volume spaziale, declinato nelle forme che si riterranno più opportune, il corpo di ingresso. Oggi si impongono perciò delle scelte strategiche, che dovranno accompagnare nei prossimi anni un processo di ridisegno radicale del complesso museale. Il Museo dovrà sempre più caratterizzarsi come grande hub a servizio delle altre “stazioni” culturali della città, a partire dalla urbs picta che con la Cappella degli Scrovegni qui ha il suo baricentro.</p>
Comunicato stampa: edizione 2023-2024 della rassegna Teatro ragazzi Padova
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</figure><br><p>14 titoli in cartellone, con almeno 21 repliche e 3 progetti speciali per un’altra importante stagione di teatro dedicata alle scuole di Padova e provincia, programmata da ottobre 2023 a giugno 2024.</p><p>La rassegna Teatro ragazzi Padova 2023-2024 si presenta al pubblico con la partecipazione dell’assessore alla cultura Andrea Colasio, martedì 24 ottobre alle ore 11:30 in sala Gruppi, e lo fa con una proposta di elevatissima qualità artistica e formativa, nel solco della propria tradizione, per portare i ragazzi di nuovo in sala nei principali teatri della città ma anche nei giardini delle scuole, e nei siti Unesco. <br>
Anche quest’anno la stagione Teatro ragazzi Padova 2023-2024 è organizzata da Tam Teatromusica e promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Padova, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche educative e scolastiche del Comune di Padova e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.<br>
La rassegna è curata da Tam Teatromusica e diretta da Antonio Panzuto con la collaborazione di Flavia Bussolotto.<br>
Potenziare il progetto culturale dedicato alle scuole e ampliare il bacino di utenza: sono i due obiettivi che hanno guidato l’Assessorato alla cultura del Comune di Padova e Tam Teatromusica nei 10 anni di programmazione della rassegna Teatro Ragazzi Padova. Un lavoro di sinergia premiato dai risultati, anche in in stagioni difficili come le ultime. La rassegna quest'anno porta il titolo “Piccole Isole” tratto dalla poesia di una persona insostituibile, che ci ha lasciato la scorsa primavera.</p><p>Così nel ricordo del direttore artistico, Antonio Panzuto: “<em>Le parole più semplici per ricordarci di come la cara Mafra Gagliardi, studiosa delle dinamiche della ricezione infantile a teatro e più in generale del rapporto tra scuola e teatro, in questi anni ci abbia illuminato e guidato con la sua riservata eleganza. Piccole Isole che ci accompagnano a disegnare e a ricostruire la nuova rassegna di Teatro per ragazzi un po' in difficoltà in questi ultimi anni. L’Isola è una forma dinamica, una coreografia di moto, di mare, di onde che si susseguono contro la spiaggia: è suono, acqua, aria e ci incoraggia a riprendere il largo con gli alunni delle scuole, dell’infanzia, primarie secondarie e superiori</em>”. </p><p>La manifestazione, come da tradizione, si snoda attraverso il territorio padovano coinvolgendo i maggiori palcoscenici della città.<br>
Innanzitutto, con ben 7 date, al Teatro comunale Verdi, grazie alla collaborazione del Teatro Stabile del Veneto. Poi, naturalmente, sempre al “grande” Piccolo Teatro della Paltana, che ospita la rassegna da molto tempo. La novità di quest’anno è l’avvio della collaborazione con il Tem Teatro Excelsior di Mortise che torna alla piena operatività dopo i lavori di ristrutturazione portati a termine grazie al contributo del Comune di Padova. L’intento è quello di offrire un palcoscenico e un’opportunità anche nelle zone più distaccate della città ma altrettanto importanti, come l’Arcella o Mortise appunto. E ancora, sempre col medesimo scopo di arrivare a tutti, ecco coinvolte le scuole stesse, giardini e sale polivalenti: spazi tradizionali o inconsueti in cui bambini, ragazzi e insegnanti possono vivere di nuovo l’esperienza così formativa della condivisione dello spettacolo dal vivo.</p><p>Le prenotazioni possono essere effettuate contattando l’Ufficio teatro scuole di Tam Teatromusica ai numeri 049 654669 - 333 9206912 - 320 2449985 o all’indirizzo di posta elettronica <a href="mailto:teatroragazzipadova@gmail.com" id="LPlnkOWA3de1afee-fae3-e5ef-9372-531b54320a46">teatroragazzipadova@gmail.com</a>.<br>
Il costo del biglietto è di €6,00 mentre per gli spettacoli al Verdi è di € 7.<br>
Ingresso gratuito per insegnanti e alunni certificati. Alle scuole viene inoltre proposto un servizio trasporti con tariffe agevolate. </p><p>Info: Ufficio Teatro Scuole 049 654669 - 049 609475 - 320 2449985 - <a href="mailto:teatroragazzipadova@gmail.com">teatroragazzipadova@gmail.com</a>… libretto della rassegna Teatro ragazzi Padova 2023-2024 è disponibile nella sezione "Documenti"<em> </em>di questa pagina</p>