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Comunicato stampa: assistenza personalizzata, a Padova un nuovo ambulatorio di ginecologia per donne con disabilità motoria

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Un servizio innovativo per garantire salute e benessere alle donne con esigenze specifiche.
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<img src="/sites/default/files/images/ambulatorio%20donne%20disabili.jpg" class="figure-img img-fluid">
</figure><br><p>Aperto&nbsp;gioved&igrave; 25 gennaio il nuovo ambulatorio di ginecologia per donne con disabilit&agrave; motoria nella sede distrettuale di via Scrovegni. Presenti alla cerimonia inaugurale, l'assessora al Sociale, Margherita Colonnello, il consigliere comunale con delega Accessibilit&agrave; e Vita indipendente, Paolo Roberto Sacerdoti, il direttore dei servizi sociosanitari dell&rsquo;Ulss 6, Maria Chiara Corti, il direttore del distretto sociosanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato, la coordinatrice della Consulta delle malattie neuromuscolari del Veneto, Emanuela Pozzan, e le rappresentanti delle associazioni Anna Tono, Silvia Bresin e Adriana Belotti.</p><p>"<em>Un altro risultato raggiunto frutto di un importante lavoro di squadra </em><em>e un grazie, in particolare, al consigliere Sacerdoti per la sua collaborazione </em> &ndash; commenta l&rsquo;assessora al Sociale, Margherita Colonnello &ndash; <em>Questo ambulatorio, che pu&ograve; finalmente erogare visite ginecologiche e screening, esprime sia una progettazione inclusiva che un approccio sistemico di accessibilit&agrave; e consente a molte donne con disabilit&agrave; di accedere ai luoghi e ai servizi sanitari. In realt&agrave; -</em> prosegue l&rsquo;assessora - <em>sono pi&ugrave; diffuse di quanto pensiamo le testimonianze delle difficolt&agrave; incontrate da parte delle donne con disabilit&agrave; fisica e intellettiva nell&rsquo;accedere alle strutture sanitarie per la prevenzione, per lo pi&ugrave; ginecologica. Per questo ho ritenuto fondamentale avviare un percorso condiviso per valutare la possibilit&agrave; di attivare un ambulatorio. Un impegno concreto </em>&ndash; conclude Colonnello - <em>durato a lungo, che ha portato, oggi, a questo risultato che migliora la qualit&agrave; di vita delle donne e delle ragazze con disabilit&agrave;. Ringrazio, pertanto, tutti coloro che hanno lavorato insieme a me e che hanno creduto in questo progetto che considera le tante diversit&agrave;</em>&rdquo;.</p><p>L'ambulatorio sito al primo piano della sede di via Scrovegni, servito da ascensore, &egrave; dotato di un lettino automatizzato e di attrezzature in grado di offrire un servizio ginecologico su misura per le donne con disabilit&agrave; motoria ed &egrave; gi&agrave; pronto ad accogliere le prime assistite. Nello studio, voluto di concerto con Gianfranco Jorizzo, responsabile della Medicina prenatale, sono presenti la ginecologa Chiara Pozzan, coadiuvata da un'ostetrica, un infermiere e un oss. Il nuovo ambulatorio rappresenta, dunque, un luogo facilmente accessibile e sicuro dove poter eseguire prestazioni sanitarie che includono la prima visita ginecologica e i successivi controlli, il pap-test e l&rsquo;ecografia transvaginale previo appuntamento da richiedere all&rsquo;indirizzo email <a href="mailto:ginecologia.scrovegni@aulss6.veneto.it">ginecologia.scrovegni@au…;
<br>
"<em>Si tratta del primo ambulatorio che costituiamo nell'Ulss 6 Euganea per rispondere ai bisogni delle donne che soffrono di disabilit&agrave; motoria</em> &ndash; dichiara il direttore dei servizi sociosanitari dell&rsquo;Ulss 6, Maria Chiara Corti - <em>ma speriamo poi di replicare questo modello su tutto il nostro territorio e quindi anche nei consultori dei distretti dell'Alta Padovana e di Padova Sud. Questo nuovo servizio offre risposte personalizzate</em> - continua il direttore - <em>che rendono concretamente pi&ugrave; accessibile la nostra attivit&agrave; sanitaria, intervenendo non solo sul piano dell'abbattimento delle barriere fisiche (a breve alla strumentazione verr&agrave; aggiunto un sollevatore) ma anche del miglioramento della comprensione dei bisogni particolari di questa fascia d'utenza, che presenta situazioni spesso molto complesse</em>" .<br>
<br>
"<em>Ritengo che il team che mettiamo a disposizione in questo ambulatorio</em> - aggiunge il direttore del distretto sociosanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - <em>sia particolarmente bravo dal punto di vista relazionale e colgo l'occasione per ringraziarlo</em>".</p><p>Emozionata la coordinatrice infermieristica, Adelaide Martellato: "<em>Oggi &egrave; il primo giorno, aspettiamo a braccia aperte le prime due pazienti</em>".</p>

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Campagna di sensibilizzazione contro l’inquinamento atmosferico "La Provincia Respira"

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Per migliorare la qualità dell'aria e sensibilizzare sulle pratiche che possono ridurre l'inquinamento
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La Provincia di Padova ritiene utile sostenere concretamente tutti i comuni del territorio attraverso una campagna di informazione rivolta ai cittadini e alle cittadine, per sensibilizzare la cittadinanza e facilitare l'attuazione di buone pratiche quotidiane che promuovano un comportamento responsabile e consapevole a tutela dell'ambiente.

Il progetto "La Provincia Respira" prevede, tra gli altri strumenti di comunicazione, un sito internet dove poter trovare le informazioni maggiormente rilevanti sulla qualità dell’aria, oltre a raccogliere le diverse iniziative "green" che vengono realizzate.
Inoltre, sono disponibili una pagina Facebook e un profilo Instagram.

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Per il Comune di Padova è possibile seguire la campagna sui canali social:

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Comunicato stampa: "Invecchiare bene? Si può se sai come fare"

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Scopri strategie e consigli per un invecchiamento sano e consapevole.
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<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>Da marted&igrave; 16 gennaio partono gli incontri con la cittadinanza attivati nell&rsquo;ambito del progetto annuale di terza missione del dipartimento di Medicina molecolare dell&rsquo;<a href="https://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/2024-01-15_Invecchiare%20bene…; target="_blank">Universit&agrave; di Padova &ldquo;Invecchiare bene: istruzioni per l&rsquo;uso&rdquo;</a>.</p><p>Saranno 13 gli incontri pubblici (9 distribuiti in tutti e sei i quartieri e 3 in sala Anziani di Palazzo Moroni), proposti alla cittadinanza nell&rsquo;ambito del pi&ugrave; vasto progetto annuale di terza missione del dipartimento di Medicina molecolare dell&rsquo;Universit&agrave; di Padova &ldquo;Invecchiare bene: istruzioni per l&rsquo;uso&rdquo;, e attivati in collaborazione con il Servizio Prisma - Padova accende comunit&agrave;, progetto del Settore Servizi Sociali del Comune di Padova.</p><p>L&rsquo;iniziativa intende fornire indicazioni per prendersi cura di s&eacute; attraverso strategie che rallentano i processi di invecchiamento fisico e mentale e che aiutano l&rsquo;integrazione e la partecipazione sociale. Sono vere e proprie &ldquo;istruzioni per l&rsquo;uso&rdquo; che toccano temi importantissimi e che entrano a far parte della vita di ognuno di noi, vuoi per esperienza personale o per vissuto di altri: invecchiamento cognitivo e dei sensi, importanza del microbiota e della nutrizione, i microbi, virus e funzione delle vaccinazioni, medicina rigenerativa, longevit&agrave; e differenze di genere, muscoli, respiro, pianificazione delle cure e principi biologici alla base dell&rsquo;invecchiare. Ancora una volta il dipartimento di Medicina molecolare patavino mette a disposizione della comunit&agrave; le sue competenze - dalla ricerca di base alla clinica, alla bioetica - e contribuisce a promuovere una nuova cultura dell&rsquo;et&agrave; anziana.<br>
L'obiettivo principale del progetto &egrave; costruire una consapevolezza diffusa sia delle risorse per tutelare la salute fisica e psichica delle persone anziane, sia degli strumenti etico-giuridici per salvaguardare le loro scelte e la loro personalit&agrave;.</p><p>"<em>Invecchiare bene si pu&ograve; e questo progetto &egrave; un&rsquo;ulteriore opportunit&agrave; per cercare di guardare con occhi diversi l&rsquo;et&agrave; anziana rispetto a quelli che la osservano come una fase passiva dell&rsquo;esistenza. Con questo ciclo di incontri cerchiamo di proporre e stimolare riflessioni su possibili modelli sostenibili che valorizzino l&rsquo;invecchiamento attivo, la capacit&agrave; progettuale e l&rsquo;esperienza di vita della terza et&agrave;. Il nostro obiettivo principale</em> - commenta Margherita Colonnello, assessora al sociale del Comune di Padova - <em>&egrave; volto a favorire la crescita personale della persona anziana diffondendo buone pratiche e promuovendo il diritto ad essere parte attiva della societ&agrave; prendendosi cura di s&eacute;, mantenendosi in salute, informandosi, decidendo, partecipando. Comune e Universit&agrave; hanno unito ancor pi&ugrave; le maglie di una rete, gi&agrave; fitta, per continuare ad intercettare nuovi bisogni e per migliorare la qualit&agrave; di vita della persona anziana e della sua famiglia"</em>.</p><p>"<em>Si tratta di un progetto ambizioso, che ha come obiettivo quello di diffondere alcune delle tematiche di ricerca biomedica e bioetica proprie del dipartimento di Medicina Molecolare e inerenti all&rsquo;invecchiamento. All&rsquo;interno di tale progetto scientifico</em> - dice Paola Brun, professoressa di Istologia ed Embriologia, referente Commissione terza missione del dipartimento di Medicina Molecolare - <em>gli incontri con la popolazione hanno lo scopo di sviluppare nei cittadini la consapevolezza sia delle nuove risorse medico-biologiche disponibili per invecchiare al meglio, sia degli strumenti per far valere la loro volont&agrave;, anche nella fase finale della vita (testamento biologico, pianificazione, condivisa delle cure, fiduciario). Tutti i relatori sono docenti del dipartimento, impegnati da anni nella ricerca e con un elevato profilo. Il progetto testimonia l'impegno del dipartimento nella Terza Missione, per promuovere la consapevolezza e la condivisione delle conoscenze scientifiche e bioetiche nella comunit&agrave;"</em>.</p><p><strong>Il calendario</strong><br>
<strong>Nei quartieri di Padova</strong> (grazie all&rsquo;attivazione delle reti territoriali garantita dal Servizio Prisma)</p><ul>
<li><strong>Invecchiamento cognitivo e dei sensi</strong><br>
16 gennaio &ndash; ore 10:00 &ndash; Antonianum, Prato della Valle &ndash; Quartiere 1<br>
29 febbraio &ndash; ore 16:00 &ndash; parrocchia S. Giuseppe, piazzale S. Giuseppe, 3 &ndash; Quartiere 5<br>
20 marzo &ndash; ore 15:30 &ndash; parrocchia San Bellino, via Jacopo della Quercia, 24/c &ndash; Quartiere 2</li>
</ul><ul>
<li><strong>Microbiota, nutrizione e invecchiamento sano</strong><br>
23 gennaio &ndash; 10:30 &ndash; parrocchia Sacro Cuore, via Sacro Cuore 18 &ndash; Quartiere 6<br>
6 febbraio &ndash; 15:30 &ndash; Sala Falcone, via R. Bajardi 5 &ndash; Quartiere 3<br>
13 febbraio &ndash; ore 10:00 &ndash; Comunit&agrave; di Sant&rsquo;Egidio, via Marzolo 14 &ndash; Quartiere 1</li>
</ul><ul>
<li><strong>Microbi, virus e vaccinazioni</strong><br>
13 marzo &ndash; ore 15:30 &ndash; parrocchia San Bellino, via Jacopo della Quercia, 24/c &ndash; Quartiere 2</li>
</ul><ul>
<li><strong>Medicina rigenerativa</strong><br>
30 gennaio &ndash; ore 16:00 &ndash; Sala Ivo Scapolo, via Sanmicheli 65 &ndash; Quartiere 4</li>
</ul><ul>
<li><strong>Longevit&agrave; e differenze di genere</strong><br>
26 gennaio &ndash; ore 16:00 &ndash; Auser Savonarola, via Varese 4 &ndash; Quartiere 5</li>
</ul><ul>
<li><strong>Come tenerci in forza: muscoli e invecchiamento</strong><br>
20 febbraio &ndash; ore 10:30 &ndash; parrocchia Sacro Cuore, via Sacro Cuore 18 &ndash; Quartiere 6</li>
</ul><p><strong>Eventi serali in Sala Anziani di Palazzo Moroni, a partire dalle ore 20:30</strong></p><ul>
<li>marted&igrave; 6 febbraio<br>
"Il buono, il vecchio e il cattivo: i principi biologici dell'invecchiamento" Relatori: Tito Panciera e Paolo Contessotto</li>
<li>marted&igrave; 20 febbraio<br>
"Respirare senza intaccare le lancette del nostro orologio biologico" Relatori: Enrico Moro e Giorgio Cozza</li>
<li>marted&igrave; 27 febbraio<br>
"Testamento biologico e pianificazione condivisa delle cure. Strumenti per decidere di s&eacute; fino in fondo" Relatori: Enrico Furlan e Marco Azzalini</li>
</ul><p>Per ulteriori informazioni: <a href="mailto:terzamissione.dmm@unipd.it">terzamissione.dmm@unipd.it</a&gt;. Per conoscere la struttura complessiva del progetto: <a href="https://scienzaesocieta.medicinamolecolare.unipd.it/#searchwp-modal-652…; target="_blank">scienzaesocieta.medicinamolecolare.unipd.it</a></p>

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Comunicato stampa: Padova aderisce allo Ztl Network del Veneto, che permette alle persone con disabilità di accedere agevolmente a tutte le zone a traffico limitato

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Un passo avanti verso l'inclusione: nuove opportunità di mobilità per le persone con disabilità nella città di Padova.
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<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>Padova entra nel Circuito Ztl&nbsp;Network del Veneto, che permette ai titolari di contrassegno per persone con disabilit&agrave; di circolare nelle Zone a Traffico Limitato dei Comuni veneti aderenti.</p><p>Dai primi di marzo non servir&agrave; pi&ugrave; comunicare il proprio numero di targa al Comune dove si &egrave; diretti, se aderente al circuito, perch&eacute; la targa associata al contrassegno sar&agrave; gi&agrave; registrata automaticamente.<br>
Ad oggi sono gi&agrave; 258 i Comuni veneti aderenti al circuito.<br>
Ricordiamo anche che le Ztl&nbsp;non interessano solo i grandi Comuni capoluogo ma anche numerosi Comuni pi&ugrave; piccoli della provincia di Padova cos&igrave; come delle altre province del Veneto.&nbsp; &nbsp;</p><p>Il progetto Ztl&nbsp;Network vuole &egrave; nato per agevolare le persone con disabilit&agrave; in possesso di Pass Blu, ma anche per tagliare le spese che i Comuni devono sostenere per la gestione dei permessi &ndash; e anche dei ricorsi &ndash; dei cittadini. In questo senso si muove il&nbsp;progetto Ztl&nbsp;Network, risolve i problemi che insorgono a causa della mancata condivisione di dati tra i Comuni. Infatti, le informazioni relative ai permessi di circolazione risiedono fisicamente presso ciascun singolo Comune che rilascia l&rsquo;autorizzazione, ma&nbsp;non&nbsp;vengono condivise con gli altri enti.&nbsp;</p><p>L&rsquo;assenza di scambio di informazioni tra i Comuni obbliga un portatore di handicap in possesso di Pass Blu che deve spostarsi in un altro Comune a preavvisare in qualche forma (fax, email ecc.) il comune di destinazione.&nbsp;In mancanza di questa segnalazione, la persona che circola in un Comune diverso da quello che le ha rilasciato il permesso viene sanzionata se transita in area Ztl; ne segue un ricorso che comporta disagi e spese sia da parte del cittadino che della pubblica amministrazione.<br>
Grazie a Ztl&nbsp;Netwsork, gli autoveicoli appartenenti a persone con disabilit&agrave;, in possesso di Pass Blu, hanno cos&igrave; il diritto come previsto dal Nuovo Codice della Strada di circolare in tutte le aree Ztl&nbsp;del territorio senza incorrere in sanzioni, a prescindere dal Comune di residenza che ha rilasciato l&rsquo;autorizzazione. &nbsp;</p><p>I cittadini gi&agrave; in possesso del Pass Blu non devono far nulla per usufruire dei servizi di questo network. Lo stesso sar&agrave; per chi otterr&agrave; il pass in futuro.<br>
Solo chi per proprie ragioni non volesse che il proprio veicolo sia autorizzato a circolare nelle Ztl&nbsp;di altri comuni deve comunicare all&rsquo;Ufficio Ztl&nbsp;del Comune di Padova la non adesione al servizio in modo che la targa del proprio veicolo non sia inserita nel database regionale.&nbsp; &nbsp;</p><p><strong>Paolo Sacerdoti, consigliere comunale con delega specifica a Accessibilit&agrave; e vita indipendente</strong> sottolinea: &ldquo;<em>Padova entra finalmente nel circuito Ztl network, un'innovazione che i titolari di contrassegno chiedono e aspettano da tempo. Finalmente non sar&agrave; pi&ugrave; necessario comunicare i passaggi nelle zone a traffico limitato nei comuni del Veneto, o ricorrere nel caso di sviste. Non solo, anche le procedure di rinnovo dovrebbero essere semplificate, a beneficio dei titolari o di chi accompagna. La speranza &egrave; che questo sistema si allarghi presto anche fuori dalla regione fino a diventare un circuito nazionale. Questo &egrave; un esempio di come la tecnologia possa semplificare delle procedure inutilmente complicate. Con la progressiva digitalizzazione della nostra pubblica amministrazione. Continuiamo a lavorare perch&eacute; questo succeda sempre pi&ugrave; spesso</em>&rdquo;.</p>

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