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Comunicato stampa: inaugurata l'Aula Natura del progetto Wwf all'Isituto comprensivo San Camillo

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Un nuovo spazio dedicato all'educazione ambientale per le future generazioni.
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<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>La natura entra a scuola e stringe amicizia con i bambini grazie ad un&rsquo;iniziativa del Wwf&nbsp;Italia che, con il contributo di Enel Italia, ha realizzato "l'Aula Natura"&nbsp;nel giardino della scuola secondaria di primo grado&nbsp;Levi Civita del VII&nbsp;Istituto comprensivo San Camillo di Padova.</p><p>In questo magico spazio i piccoli alunni prendono confidenza con le diverse tipologie di piante, studiano alcune specie animali, imparano a coltivare gli ortaggi e le erbe&nbsp;aromatiche, osservano emozionati la crescita dei frutti.</p><p>All&rsquo;inaugurazione, svoltasi nel giardino del plesso scolastico, hanno preso parte Cristina Piva, assessore alle politiche scolastiche, Michela Coletto, affari istituzionali Enel Veneto, Luca Pesavento di Enel Italia, Silvano Golin, capo Settore Servizi Scolastici, la dirigente scolastica Nuala Distilo.</p><p>Il progetto Aule Natura di Wwf&nbsp;Italia nasce per portare all&rsquo;interno delle scuole aree verdi, allestite con orti didattici e con differenti micro-habitat, come stagni, siepi e giardini, in cui bambini e ragazzi potranno studiare piante e animali, scoprire le relazioni che li legano tra di loro, apprendendo direttamente dalla natura. Il contatto con il verde &egrave;, infatti, sempre meno usuale per chi vive nei paesi industrializzati, caratterizzati da stili di vita sedentari e urbanizzati. Basti pensare che oggi l&rsquo;80% degli spazi pubblici urbani &egrave; occupato da traffico automobilistico, che molti bambini non svolgono attivit&agrave; fisica e che quelli dai 6 ai 13 anni trascorrono davanti allo schermo in media 2,5 ore al giorno. Un deficit di natura che, come denunciato da molti medici e psicologi, condiziona in modo evidente la crescita e la salute psicofisica delle nuove generazioni. Questo progetto intende non solo fornire agli studenti degli spazi di formazione attrezzati e in sicurezza, ma anche orientarli verso una modalit&agrave; di apprendimento che abbia come protagonista la natura in una dimensione concreta e tangibile.</p><p>"<em>Poter disporre di un&rsquo;area verde attrezzata all&rsquo;interno della scuola del quartiere - </em><strong>sottolinea l&rsquo;asses</strong><strong>s</strong><strong>ore Cristina Piva</strong><em> - &egrave; l&rsquo;opportunit&agrave; che hanno i ragazzi e le ragazze delle scuole Ferrari e Levi Civita. Ringrazio i docenti che con il loro impegno hanno dato ai loro alunni questa occasione di conoscenza ed esperienza pratica. Questi </em><em>ragazzi </em><em> avranno la possibilit&agrave;, durante l&rsquo;estate, di frequentare l&rsquo;aula natura realizzata dal Wwf&nbsp;e sostenuta da Enel, facendo esperienza di contatto con la flora spontanea, gli arbusti aromatici, gli insetti, le api in particolare, e l&rsquo;orto come modificazione antropologica. Imparare attraverso l&rsquo;osservazione, il contatto diretto &egrave; una attivit&agrave; accattivante e preziosa. Saranno seguiti da educatori esperti che li accompagneranno nel meraviglioso viaggio nella natura. Ecco - </em>conclude l&rsquo;assessore comunale alle politiche scolastiche<strong> </strong><em> - un esempio positivo di scuole aperte</em>".</p><p>"<em>Il progetto - </em><strong>afferma Michela Coletto, affari istituzionali e sostenibilit&agrave; Enel</strong><em>&nbsp;-&nbsp;nasce da una iniziativa che ha visto la partecipazione di tantissimi colleghi di Enel Italia: ogni Aula Natura interpreta dunque una diffusa e comune sensibilit&agrave; rispetto ai temi della sostenibilit&agrave; e dell&rsquo;educazione ambientale che, rafforzata dall&rsquo;impegno dell&rsquo;Azienda per una transizione energetica equa ed inclusiva, offre l&rsquo;opportunit&agrave; di "seminare"&nbsp;esperienze virtuose utili alla crescita delle giovani generazioni</em>".</p><p>"<em>Siamo molto orgogliosi - </em><strong>aggiunge la dirigente scolastica Nuala Distilo</strong><em> - di essere partner di un progetto pionieristico che vuole ripristinare il prezioso legame tra i bambini e il mondo della natura. In questi ultimi mesi abbiamo imparato a nostre spese quanto sia importante ascoltare la natura e riconnettersi con lei. L&rsquo;aula sar&agrave; utilizzata come laboratorio scientifico e aula all&rsquo;aperto per la scuola primaria Ferrari e la scuola secondaria Levi Civita nell&rsquo;ambito di una didattica improntata alla ricerca azione. Ringrazio - </em>conclude Distilo<strong> </strong><em>- il Wwf, l&rsquo;Enel e i docenti che hanno deciso di partecipare al concorso e il Comune di Padova per la fattiva collaborazione nella realizzazione dell&rsquo;opera</em>".</p><p>Wwf&nbsp;Italia, grazie all&rsquo; intervento realizzato con il contributo di Enel Italia a valle dell&rsquo;iniziativa sportiva interna &ldquo;Enel CReW (Cycling&nbsp;running and walking)&rdquo;, entro la fine dell&rsquo;anno scolastico ha realizzato tre Aule Natura in altrettante scuole d&rsquo;Italia: oltre all&rsquo;Istituto comprensivo San Camillo di Padova; l&rsquo;Istituto comprensivo Forlanini di Roma e la scuola primaria Genovesi di Pisa.</p>

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Comunicato stampa: ventimila alberi per Padova

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Descrizione breve
Un'iniziativa verde per il futuro della città e il benessere della comunità.
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<?xml encoding="utf-8" ?><br><p>La promessa era 20.000 nuovi alberi in citt&agrave;. 10.000 sono stati gi&agrave; messi a dimora in questi quattro anni, altri diecimila lo saranno entro il prossimo anno grazie al progetto "10.000 alberi per Padova" inserito dalla Giunta nell&rsquo;elenco annuale dei lavori Pubblici- Capitolo Verde per il 2021.</p><p>Un progetto che &egrave; stato elaborato dal Settore Verde, Parchi e Agricoltura Urbana e che abbraccia tutta la citt&agrave; in una visione complessiva di miglioramento del patrimonio arboreo del nostro territorio e della qualit&agrave; della vita in ogni quartiere e che non ha precedenti nella storia della cura del verde in citt&agrave; per numero di esemplari piantati in cos&igrave; poco tempo oltre che per organicit&agrave; dell&rsquo;intervento.<br>
La strategia nazionale del verde urbano &egrave; in linea con le richieste in tema di sostenibilit&agrave; della Commissione europea e individua un nuovo modello di pianificazione urbana pi&ugrave; attenta alla mitigazione e all&rsquo;adattamento al cambiamento climatico, alla tutela della biodiversit&agrave; e alla riduzione della "artificializzazione"&nbsp;degli spazi urbani.</p><p>Anche per questo la presentazione del progetto punta ad intercettare eventuali risorse aggiuntive destinate al sistema del verde nel Pnrr (Piano nazionale per la ripresa e la resilienza) e quindi delle risorse che saranno messe a disposizione dal Recovery Plan all&rsquo;Italia.<br>
Il progetto interviene su ben 536 aree in citt&agrave;, ritenute idonee a ricevere la messa a dimora di piante (da una a duecento per area a seconda degli spazi e delle caratteristiche del luogo) per un totale di 10.000 esemplari appartenenti a specie diverse.</p><p>Si va dagli aceri ai carpini, dalla farnia al leccio fino ai salici, ai tigli e ai bagolari, tanto amati nel nostro territorio. Tutte le specie sono state scelte in funzione della loro capacit&agrave; di tollerare meglio le condizioni di stress tipiche dell&rsquo;ambito urbano. Queste messe a dimora permetteranno anche di compensare le perdite dovute ai danni delle numerose tempeste -decisamente anomale - che in questi ultimissimi anni hanno messo a dura prova il nostro patrimonio arboreo.</p><p>Inutile dire che oltre alla bellezza che queste piante aggiungeranno agli spazi della nostra citt&agrave;, bellezza sempre maggiore man mano che gli alberi cresceranno, i benefici assicurati da questi 10.000 alberi in pi&ugrave; sono e saranno davvero significativi. Gli alberi sostengono direttamente e indirettamente la nostra sopravvivenza e la qualit&agrave; della vita di tutti i cittadini: assorbono e bloccano la CO2, attraverso l&rsquo;ombreggiamento e il rilascio di vapor acqueo nell&rsquo;atmosfera mitigano l&rsquo;effetto isola di calore delle aree urbane, rallentano il percorso delle acque meteoriche verso fiumi e canali, incrementano la biodiversit&agrave; solo per citare alcuni degli effetti positivi. Ma i benefici sono anche sociali: la loro presenza riduce lo stress, favorisce l&rsquo;attivit&agrave; sportiva e di svago all&rsquo;aria aperta (che ha benefici sulla salute), aumenta il senso di coesione e appartenenza a una comunit&agrave; (vediamo ad esempio il grande successo dell&rsquo;iniziativa di adozione dei 167 alberi piantati al Parco dei Salici alla Guizza) e rimette le persone a contatto con i ritmi della natura e delle stagioni.</p><p>Ma se queste considerazioni possono sembrare soggettive, i numeri che gli studi del Cnr&nbsp;di Firenze hanno certificato evidenziano i grandi benefici nel &ldquo;fissaggio&rdquo; e quindi nell&rsquo;eliminazione degli agenti inquinanti. Un solo tiglio selvatico ad esempio immagazzina, prendendola dall&rsquo;atmosfera, una quantit&agrave; di CO2 di 3.660 kg in 30 anni se cresce in citt&agrave; tra le case e ben 5.070 kg in 50 anni in un parco. Cifre che diventano rispettivamente 3.400 kg e 6.601 kg per un acero riccio e 4.000 kg in citt&agrave; e 5.500 kg in un parco per una quercia. &nbsp;Immaginiamo queste cifre moltiplicate per 10.000 alberi. Facendo una media fra le capacit&agrave; delle varie specie, quando gli alberi saranno maturi fisseranno circa 2,7 milioni di kg di CO2 l&rsquo;anno! E come si evince dalla tabella allegata gli alberi purificano l&rsquo;aria, sia pure in quantit&agrave; assolute minori, anche per ozono, biossido di azoto, biossido di zolfo e PM10. L&rsquo;importanza di questo progetto &egrave; quindi enorme per la citt&agrave; e va vista in una scala temporale che &egrave; di almeno 30 anni, anche se &nbsp;dobbiamo immaginare che, se adeguatamente seguiti in futuro, questi alberi potranno avere una aspettativa di vita di 50-60 anni. Un intervento che quindi questa Amministrazione affida a quelle future e che pensa ai nostri figli e nipoti. Anche per questo l&rsquo;iniziativa sar&agrave; affiancata da una ampia e capillare campagna di informazione e sensibilizzazione che mirer&agrave; a trasmettere a tutti le informazioni utili a capire l&rsquo;importanza degli alberi e a contribuire alla loro cura e che inizier&agrave; in autunno, con la messa a dimora dei primi esemplari.</p><p><strong>Il sindaco Sergio Giordani </strong>commenta: "<em>A Padova non si &egrave; mai realizzata la messa a dimora di ben 10.000 nuovi alberi, e per di pi&ugrave; in soli 12 mesi. Lo avevo promesso a inizio legislatura: 20.000 alberi in cinque anni e con questi 10.000 il numero &egrave; raggiunto. Sono particolarmente contento di questo risultato perch&eacute; gli alberi sono -&nbsp;se posso fare un paragone inconsueto - una delle infrastrutture pi&ugrave; importanti della nostra citt&agrave; per il futuro. Con l&rsquo;assessora al verde Chiara Gallani, abbiamo ben chiaro la nostra responsabilit&agrave; verso chi abiter&agrave; a Padova tra 20,&nbsp;30 o 50 anni. Questa &egrave; la politica che ci piace, avere uno sguardo che non si limita all&rsquo;oggi ma &egrave; capace di disegnare la citt&agrave; del futuro. Per questo dico che la piantumazione di questi alberi &egrave; importante tanto quanto il Nuovo Ospedale e le linee tranviarie che realizzeremo in citt&agrave;. Sono questi i cardini sui quali Padova pogger&agrave; il suo futuro pi&ugrave; sostenibile, pi&ugrave; vivibile, pi&ugrave; attrattivo sotto ogni aspetto, turistico ed economico, residenziale e sociale. L&rsquo;emergenza ambientale &egrave; oramai sotto gli occhi di tutti, e solo chi &egrave; in malafede pu&ograve; pensare di ignorarla o negarla. Essa porta con s&egrave;, come stiamo vedendo anche con la pandemia conseguenze imprevedibili sulla salute, ma anche sui nostri modelli economici e sociali. Gli alberi sono un potente antidoto al progressivo peggioramento della situazione. Piantiamoli, curiamoli, amiamoli</em>".</p><p><strong>L&rsquo;assessora al verde e ai parchi Chiara Gallani </strong>sottolinea: "<em>I 10.000 alberi che entro 12 mesi saranno messi a dimora rappresentano il migliore investimento possibile sul nostro futuro. Questi alberi, che pianteremo di dimensioni gi&agrave; relativamente grandi, sono destinati a diventare infatti la principale infrastruttura verde del territorio urbano, fornitori di essenziali servizi ecosistemici. Grazie ad essi saremo in grado di migliorare la qualit&agrave; della vita della comunit&agrave; e la resilienza del territorio, rendendolo pi&ugrave; adatto a reagire agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Significativi effetti positivi si avranno anche sulla salute e il benessere della popolazione, sull&rsquo;attrattivit&agrave; turistica della citt&agrave; e la sostenibilit&agrave; dello sviluppo urbano nei prossimi decenni. Questi 10.000 alberi rappresentano infatti l&rsquo;asset fondamentale del Piano del Verde in fase di elaborazione, teso alla pianificazione e alla gestione di tutto il verde urbano di oggi e di domani. Inoltre, essi rappresentano un risorsa efficacissima per rendere concreti gli impegni contenuti nel Paesc&nbsp; (Piano d&rsquo;azione per l&rsquo;energia sostenibile e il clima) di prossima approvazione, che definisce interventi mirati a ridurre le emissioni di gas serra, a contrastare il cambiamento climatico e a rendere il territorio urbano capace di adattarsi meglio agli effetti del riscaldamento globale (ondate di calore, esondazioni, siccit&agrave;, precipitazioni intense). Oltre ad essere una conferma del riconoscimento di Padova come Tree city of the world. Oggi, quindi, questa amministrazione compie un vero cambio di passo nella direzione degli obiettivi green fissati all&rsquo;inizio del suo mandato e contenuti anche nel Piano di gestione delle alberature (approvato a inizio 2020) che prevede, da qui a venti anni, di triplicare la superficie arborea cittadina (dall&rsquo;1,8% al 5%), aumentare la biodiversit&agrave;, garantire che almeno il 20% delle specie piantate siano adatte ai cambiamenti climatici, connettere attraverso gli alberi il tessuto urbano con le zone circostanti. Per finire naturalmente con l&rsquo;obiettivo non scritto ma pi&ugrave; importante di tutti: rendere Padova molto molto pi&ugrave; bella e sana!</em>".</p>

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