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Comunicato stampa: Patavini di epoca romana, nuovi straordinari dati dalle analisi dei resti delle ossa

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Scoperte sorprendenti che rivelano dettagli inediti sulla vita e le abitudini dei Patavini nell'antichità.

Data:

18 apr 2018

Tempo di lettura:

1 min


Giovedì 19 aprile alle ore 17,30, nella Sala del Romanino ai Musei Civici Eremitani, si terrà la conferenza “Patavini di epoca romana: nuovi straordinari dati dalle analisi dei resti delle ossa”. Introduce Francesca Veronese del Museo Archeologico. Interverranno Cecilia Rossi, Alessandro Canci e Martina Friziero dell’Università di Padova.

Chi era veramente Claudia Toreuma, il cui monumento funerario è ancora oggi un unicum nel panorama delle necropoli patavine? Era proprio la mima-giocoliera non ancora ventenne di cui parla l’iscrizione? E chi era la “Dama allo specchio”, la cui sepoltura è venuta alla luce nella necropoli meridionale di Padova? E tutti gli anonimi patavini sepolti nella necropoli di via Gradenigo, i cui corredi sono esposti nelle vetrine del Museo Archeologico, che attività facevano e quali erano le loro condizioni di vita?
Sono domande a cui non è facile rispondere, ma nuovi dati emergono oggi da studi analitici sui resti ossei che, dopo la cremazione, venivano prelevati dalla pira e deposti ritualmente nella sepoltura, accanto al corredo. Un frammento osseo della tibia di Claudia Toreuma rivela una “malattia professionale” compatibile con l’attività ginnica, un frammento del suo cranio conferma la sua morte anzi tempo, evidenziata da una incompleta saldatura della sutura sagittale…
Spesso le sepolture racchiudono frammenti ossei che hanno molto da raccontare. Sapendoli leggere, gli antichi Patavini, cui quelle ossa sono appartenute, finiscono con l’assumere una sempre più nitida identità di “persone”, che induce a non derubricarli, semplicemente, a “defunti di epoca romana”.

Ingresso libero.

Ultimo aggiornamento: 11/12/2024

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