Il Comune di Padova, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con sede a Padova, ha da poco ultimato i lavori di restauro dell’unico muro fino a oggi visibile dell’anfiteatro, quello che fa da quinta architettonica alla Cappella degli Scrovegni.
«L’intervento all’Arena - commenta l’assessore alla Cultura Andrea Colasio - ha portato alla luce nuovi dati che confermano l’importanza di una più ampia e compiuta valorizzazione dell’intera area. Essa si configura infatti come una naturale estensione all’aperto del Museo Archeologico e in questa direzione l’Amministrazione intende lavorare, con l’intento di restituire ai padovani e ai turisti un’area archeologica impreziosita dal capolavoro della Cappella Scrovegni e prossima a un giardino storico di grande fascino. Per questo abbiamo deciso anche di togliere la recinzione che divide la Cappella dall’area dell’Arena e che non ha alcuna ragione d’essere. Fu eretta infatti negli anni ‘30 del secolo scorso, a protezione della Cappella, quando l’area dell’Arena divenne giardino pubblico. Oggi l’anfiteatro dell’Arena è parte del Complesso Museale degli Eremitani, non è fruibile come giardino pubblico e quindi una simile barriera non ha più significato».
«Con la pulizia archeologica e il restauro conservativo – afferma Marianna Bressan della Soprintendenza – è stato riportato in luce un settore prima sepolto, che restituisce una percezione tutta nuova del monumento antico e permette di rendersi conto sia dell’imponenza dell’edificio sia della massiccia opera di demolizione subita nel corso di oltre un millennio».