Con il riconoscimento di “Città che legge”, Padova da anni vede valorizzato l’impegno di un network di soggetti coinvolti nella promozione della lettura. Capifila di questa rete, il Comune e l’Università di Padova hanno scelto di accogliere l’invito del Cepell, aderendo a un patto che riconosce, in prima istanza, la lettura come strumento per la crescita e il benessere delle persone, come mezzo di partecipazione attiva e critica alla vita culturale della comunità e, per questo, come requisito irrinunciabile di democrazia.
Come in questi casi, però, il raggiungimento degli obiettivi è possibile solo grazie alla partecipazione attiva di altri soggetti – scuole, biblioteche, case editrici, librerie, associazioni e gruppi. Per questo, elemento costitutivo del patto è l’idea di accogliere, già nelle prossime settimane, l’adesione di coloro che identificano nella lettura uno strumento fondamentale per l’esercizio della propria libertà, una leva per lo sviluppo e la crescita dell’individuo e della comunità, un contributo al confronto, alla condivisione, allo scambio di opinioni.
Oltre a promuovere la realizzazione di iniziative pubbliche, il Patto per la lettura ha tra i suoi obiettivi l’ambizione di allargare la base dei lettori forti. Per questo intende costruire attività a beneficio diretto degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e degli universitari, promuovere percorsi di formazione per i professionisti della filiera del libro, riconosce il valore peculiare della lettura in tutti quei luoghi – carceri, ospedali, centri d’accoglienza, strutture residenziali assistite – dove può rappresentare uno strumento utile a superare le barriere e in particolare quelle del pregiudizio e dell’insofferenza.